Dopo la non brillante prova della Gofa, decisamente priva di
corpo, e con una persistenza che definire minima è farle un complimento,
abbiamo imbottigliato una Wheat Beer Australiana, una weisse anglosassone per
intenderci.
Consapevoli degli "errori" della prima birra,
abbiamo fatto alcuni aggiustamenti. Il primo aggiustamento è stato
utilizzare dell'estratto di malto secco al posto dello zucchero bianco, durante
la prima fermentazione. Questo per migliorare il corpo della birra e, non meno
importante, incrementare la consistenza della schiuma. Il secondo
aggiustamento riguarda l'utilizzo di un lievito dedicato, più tipico per la
specifica tipologia di birra, anzichè affidarci a quello già presente nella
latta del kit.
Gli assaggi olfattivi e gustativi pre-imbottigliamento hanno
subito denotato un miglioramento, ma è ancora presto, anche se ovviamente
l'aspettativa ora è cresciuta. A Natale si farà probabilmente un primo assaggio
ma è presto, fine gennaio-metà febbraio è probabilmente più adatto come
periodo, la birra si sarà meglio equilibrata tra amaro del luppolo e dolcezza
del malto.
Il nome di questa birra, Malgòn (da leggersi con la ò
chiusa) non è altro che il nome in dialetto del frumento, essendo una weisse
non potrebbe essere più adatto.
Domani sera ci sarà un doppio evento, la belga Gran Cru che
giace nel fermentatore da due settimane, verrà imbottigliata e al contempo metteremo
in produzione l'ultimo kit a nostra disposizione, una Lager Heritage. Da lì in
poi proviamo a fare un passo avanti, dai kit luppolati al metodo E+G.
Ormai il dado è tratto...
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